Remote Working errori e soluzioni

Come rimuovere il bloatware da Windows 10

Molte delle applicazioni che Microsoft ci propone sono a tutti gli effetti Bloatware. Windows 10 per fortuna può essere liberato, con un minimo di impegno.

Ammettiamolo: davanti a un’installazione fresca di Windows 10 tutti ci siamo chiesti cosa ci facciano alcuni programmi e funzionalità, come Windows Phone in un setup dedicato al gioco o, peggio strumenti come Xbox o la collezione di solitari in una macchina dedicata al lavoro. Il bloatware di Windows 10 è abbastanza numeroso, anche se per la verità non particolarmente esoso in termini di spazio. Tuttavia, se vogliamo un’installazione il più pulita possibile, o magari stiamo lavorando su un “ultraleggero” con un disco da poche decine di gigabyte, sicuramente è un buon modo per recuperare risorse.

Sostanzialmente, possiamo operare in tre modi:

  • attraverso le impostazioni di Windows 10, che ci permettono di eliminare i programmi meno tignosi, tutto sommato senza rischi per il nostro computer;
  • Usando Powershell, il terminale avanzato di Windows 10, con tutte le attenzioni e le cautele del caso;
  • Attraverso uno strumento di terze parti, anche in questo caso facendo molta attenzione a dove mettiamo le mani.

Come rimuovere il bloatware da Windows 10: la via più facile e rapida

Iniziamo aprendo le impostazioni di Windows 10 con la scorciatoia Windows + I e facciamo clic su Sistema. Dalla colonna di sinistra facciamo clic su Archiviazione e , sotto alla voce disco locale, facciamo clic su app e funzionalità.

A questo punto ci si aprirà la finestra dove potremo scandagliare tutti i programmi installati lecitamente. Trovato il programma che vogliamo eliminare facciamo clic sulla voce disinstalla per risolvere il problema.

Tutto quello che non troviamo qui andrà eliminato sfruttando le potenzialità di PowerShell.

Come usare PowerShell per nascondere o rimuovere il bloatware di Windows 10.

PowerShell è un terminale di controllo presente all’interno di Windows 10 che va ad affiancarsi al più noto (ma meno potente) prompt dei comandi.
PowerShell è più potente perché include caratteristiche che ne migliorano la versatilità tra comandi e possibilità di scripting.

Attraverso del codice da inserire all’interno di PowerShell ci sarà possibile nascondere o rimuovere una volta per tutte i programmi preinstallati di Windows 10.

Per prima cosa dobbiamo lanciare PowerShell con privilegi da amministratore. Per farlo premiamo il tasto start e digitiamo PowerShell; prima di fare clic sopra però cerchiamo la voce esegui come amministratore e facciamoci clic sopra.

In alternativa possiamo richiamare un menu veloce usando la scorciatoia Windows + X o facendo clic con il tasto destro del mouse sull’icona Start in basso a sinistra. Da qui facciamo clic su Windows PowerShell (amministratore) per aprire il terminale con tutti i permessi del caso.

Nascondere il bloatware usando PowerShell

Adesso che abbiamo aperto PoweerShell è il momento di darci un po’ da fare alla vecchia maniera, con le istruzioni da riga di comando.

Scriviamo (o incolliamo) dentro la finestra del programma il seguente codice per nascondere le applicazioni in questione.

Get-AppxPackage -name "Microsoft.BingHealthAndFitness" | Remove-AppxPackage
Get-AppxPackage -name "Microsoft.BingFoodAndDrink" | Remove-AppxPackage
Get-AppxPackage -name "Microsoft.People" | Remove-AppxPackage
Get-AppxPackage -name "Microsoft.BingFinance" | Remove-AppxPackage
Get-AppxPackage -name "Microsoft.3DBuilder" | Remove-AppxPackage
Get-AppxPackage -name "Microsoft.WindowsCalculator" | Remove-AppxPackage
Get-AppxPackage -name "Microsoft.BingNews" | Remove-AppxPackage
Get-AppxPackage -name "Microsoft.XboxApp" | Remove-AppxPackage
Get-AppxPackage -name "Microsoft.BingSports" | Remove-AppxPackage
Get-AppxPackage -name "Microsoft.WindowsCamera" | Remove-AppxPackage
Get-AppxPackage -name "Microsoft.Getstarted" | Remove-AppxPackage
Get-AppxPackage -name "Microsoft.Office.OneNote" | Remove-AppxPackage
Get-AppxPackage -name "Microsoft.WindowsMaps" | Remove-AppxPackage
Get-AppxPackage -name "Microsoft.MicrosoftSolitaireCollection" | Remove-AppxPackage
Get-AppxPackage -name "Microsoft.MicrosoftOfficeHub" | Remove-AppxPackage
Get-AppxPackage -name "Microsoft.BingWeather" | Remove-AppxPackage
Get-AppxPackage -name "Microsoft.BioEnrollment" | Remove-AppxPackage
Get-AppxPackage -name "Microsoft.WindowsStore" | Remove-AppxPackage
Get-AppxPackage -name "Microsoft.Windows.Photos" | Remove-AppxPackage
Get-AppxPackage -name "Microsoft.WindowsPhone" | Remove-AppxPackage

Nascondendo le applicazioni non le rimuoveremo del tutto ma andremo semplicemente a rendere impossibile la nostra interazione con loro. In queto modo non potremo aprirle nemmeno per sbaglio senza però intaccarne le funzioni che, con un po’ di lavoro, possiamo comunque andare a richiamare.

In pratica è un buon sistema per “bloccare” l’uso delle applicazioni bloatware in Windows 10 senza rimuoverle davvero, per esempio per rendere più semplice l’uso di un PC a un neofita o rendere più pulita una postazione di lavoro.

Usare il comando DISM per eliminare il bloatware attraverso PowerShell

PowerShell tuttavia ci permette di fare molto di più, grazie al suo set di comandi aggiuntivi.

Per esempio DISM o deployment imaging service and management è una istruzione molto potente che può essere utilizzata per eliminare una volta per tutte i bloatware presenti.

Per prima cosa dobbiamo andare a conoscere l’intera lista di programmi che possono venir cancellati da DISM.
Per farlo utilizziamo il seguente comando:

DISM /Online /Get-ProvisionedAppxPackages | select-string Packagename

Ora a schermo dovremmo poter vedere l’elenco completo delle applicazioni rimuovibili.
Qui troveremo sia applicazioni bloatware che applicazioni lecite quindi, invece di cancellare tutto, ci conviene utilizzare la lista sopracitata per capire cosa eliminare e cosa no.

Il comando per eliminare effettivamente le applicazioni è il seguente:

DISM /Online /Remove-ProvisionedAppxPackage /PackageName:PACKAGENAME

Al posto di PACKAGENAME andrà inserita la stringa di testo tra le virgolette che abbiamo visto nella sopracitata lista.

Quindi, per esempio:

DISM /Online /Remove-ProvisionedAppxPackage /PackageName:Microsoft.WindowsPhone

Una volta completata l’operazione dovremo riavviare il dispositivo per assicurarci di aver cancellato una volta per tutte l’applicazione.

Usare lo script Windows 10 Debloater

Il programmatore Sycnex ha pensato di automatizzare il processo andando a creare degli script per rendere la rimozione del bloatware da Windows 10 una passeggiata… purché sappiamo dove mettere le mani

Questo script ci permette di scegliere attraverso un’interfaccia grafica cosa lasciare e cosa cancellare, dandoci anche la possibilità di reinstallare tali programmi se abbiamo cambiato idea in futuro.

Windows 10 Debloater (questo il nome dello script) è presente su GitHub a questo indirizzo.
Da GitHub facciamo clic sul pulsante verde code e selezioniamo dal menu a discesa download ZIP.

Estraiamo le cartelle Windows10Debloater e Windows10DebloaterGUI.

Avviamo Windows10DebloaterGUi con PowerShell per avviare un piccolo programmino con una semplice interfaccia e seguiamo le istruzioni a schermo per cancellare i bloatware in maniera relativamente sicura. Se siamo un po’ arrugginiti con le istruzioni dal linea di comando è senza dubbio una valida alternativa.

Convertire CSV in Excel

Convertire i CSV in Excel è facilissimo

Se cerchiamo di capire come convertire i CSV in Excel, la buona notizia è che praticamente non dobbiamo fare nulla.

Il formato .CSV o comma separated values è uno dei formati di file più antichi. In pratica è un file di testo all’interno del quale, usando un carattere separatore, vengono archiviati dati in modo che da questi si possa ricostruire una tabella. A tutti gli effetti è un file di testo (possiamo aprirlo facilmente con blocco note, per esempio), ma per poter visualizzare correttamente i dati all’interno dobbiamo sapere come convertire i CSV in Excel, per una lettura più semplice e per lavorarli meglio.

Il formato CSV è un formato “storico”, in cui il semplice testo sopravvive un po’ per consuetudine, come avviene per esempio con i file di log, un po’ perché effettivamente, se ci interessano solo i dati “duri e puri” è uno dei modi più efficienti per esportarli e importarli, dal punto di vista della dimensione del file generato.

Se dobbiamo lavorare con i dati contenuti in questi file all’interno di Microsoft Excel ci dobbiamo preparare ad effettuare un qualche tipo di conversione.

Ci sono minimo due diversi metodi per convertire i CSV in Excel. Il primo è decisamente più pratico, ma riporto anche il secondo per completezza e per tutti i casi in cui con il metodo più pratico le cose non dovessero funzionare.

Convertire CSV in Excel con l’importazione automatica

Il metodo più semplice è senza dubbio l’importazione automatica attraverso le caratteristiche di compatibilità di Excel.

Per fare questo dovremo aprire il file .CSV direttamente con Excel, facendo clic su home dal menu multifunzione e facendo poi clic su apri. In alternativa, se abbiamo le associazioni di file predefinite di Office, possiamo anche fare semplicemente doppio click sul file in questione.

In questo modo il programma cercherà di interpretare la struttura del file in questione.

Come tutte le procedure automatiche a cui Office ci ha abituato, spesso funzionano bene ma in alcuni casi è necessario metterci mano.

In questo secondo caso purtroppo il primo metodo non ci offre granché a livello di opzioni, per cui dovremo, per usare un vecchio adagio, chiamare la cavalleria.

Una delle cose che mi piace di più raccontare ai miei allievi durante i corsi (quelli basati su ECDL, ma anche tutti gli altri) è proprio il fatto che esistono più soluzioni per lo stesso problema. E in generale, quelle più veloci sono meno flessibili e viceversa.

[Nota: se vi state chiedendo perché lascio pubblicati i dati in chiaro, è semplicemente perché sto utilizzando file di esempio liberamente disponibili sul Web, per esempio questo]

Metodo 2: usare l’importazione dati legacy di Excel

Per usare lo strumento di importazione più strutturato dobbiamo ripristinare una vecchia funzione di Excel.

Dalla barra multifunzione facciamo clic su File, Opzioni (l’ultima voce in fondo alla colonna di sinistra) e poi selezioniamo la voce dati.
Qui, sotto la categoria mostra le impostazioni guidate di dati legacy, mettiamo il segno di spunta su da testo (legacy) e poi facciamo clic su ok.

A questo punto dalla barra multifunzione facciamo clic su dati e poi su recupera dati.
Qui facciamo clic su procedure guidate legacy e poi su da testo (legacy).
Selezioniamo il file .CSV da importare usando esplora risorse per aprire una finestra dedicata.

Qui dobbiamo scegliere tra delimitato o larghezza fissa in base a come sono separati i campi. Se esistono delle etichette che non vogliamo importare possiamo usare la voce inizia ad importare alla riga [X] per scegliere da dove far partire l’importazione.
Ricordiamoci di usare la finestra di anteprima per capire come verranno poi trasposti i dati.

A questo punto, nella seconda finestra, dalla voce delimitatori facciamo clic su virgola (o sull’altro carattere usato come delimitatore) e poi facciamo clic su avanti.

Scegliamo infine come formattare i dati, se come testuali, numerici, date o altro; possiamo selezionare manualmente le colonne dall’anteprima.

A questo punto avremo davanti a noi l’ultima finestra per l’importazione dei dati.
Da qui dovremo scegliere in quale punto del foglio di calcolo si vogliono inserire i dati e avremo terminato il procedimento.

Come è fatto un file .CSV?

In un file .CSV tutte le voci in questione sono divise da virgole (comma separated values in italiano vuol dire proprio valori separati da una virgola). Per la verità la convenzione prevede l’uso di caratteri diversi a seconda, anche in base al sistema operativo di origine. Ma il concetto rimane invariato.
Per questo motivo questi file sono molto popolari: appendere informazioni a un file di testo è un’operazione molto semplice dal punto di vista informatico, quindi è possibile da implementare anche, per esempio, su macchinari o strumentazione in cui la potenza di calcolo è davvero risicata-

Testo diagonale in word cover

Come tradurre un documento in Word

In Office 365 possiamo tradurre un documento in Word facilmente e velocemente, senza uscire dal programma.

Avere una traduzione accettabile di un documento oggi non è particolarmente complicato: esistono decine di servizi di traduzione, sia via Internet sia come applicazioni. Quello che forse non sappiamo è che possiamo tradurre un documento in Word, senza uscire dal programma, a condizione di avere una versione di Office 365.

Di solito, quando vogliamo tradurre qualcosa, dobbiamo copiare il testo, trovare un servizio di traduzione o un programma, incollarlo, copiare il risultato e incollarlo nuovamente in word. Una serie di passaggi infinita, che ci fa perdere molto tempo produttivo. Ma in Word di Office 365 possiamo fare tutto dall’interno del programma, letteralmente in due passaggi. Ecco come fare.

Come tradurre un documento in Word per intero

Questa è la parte più facile: apriamo la scheda revisione. Qui scegliamo lingua e infine traduci.

Tradurre un documento in Word

Poi spostiamoci nella sezione Documento del traduttore (translator) e scegliamo la lingua di partenza e di arrivo. Word scriverà un nuovo file con la versione tradotta del documento.

Come tradurre solo una parte di un documento

Se invece vogliamo tradurre solo una parte di testo, selezioniamola, poi apriamo di nuovo la scheda revisione. Qui scegliamo nuovamente lingua e traduci.

Usiamo l’opzione Traduci selezione invece di Traduci documento.

Nella barra laterale, Word ci presenterà il testo selezionato e quello tradotto. La lingua di partenza è rilevata automaticamente ma la possiamo cambiare, così come possiamo cambiare quella di arrivo.

La finestra di traduzione è editabile, quindi possiamo elaborare il testo direttamente qui. Oltre alle modifiche libere, il sistema ci dà una serie di suggerimenti per le alternative.

Facendo click su Inserisci, il testo sarà inserito nel documento. Attenzione: il testo tradotto sostituirà la selezione originale.

Come funziona la traduzione interna a Word

Il sistema di traduzione usa Bing Microsoft Translator. Nel caso delle lingue più diffuse, come inglese e francese, il risultato è accettabile, anche se come sempre non è all’altezza di una traduzione umana professionale.
Attenzione perché il sistema, anche dall’interno di Word, richiede che il computer sia connesso a Internet.

Ebbene si, finalmente è successo

Dopo circa un lustro lontano dalle riviste, sono tornato a scrivere anche sulla carta! La versione completa di questo articolo, con qualche consiglio, trucco e approfondimento in più è disponibile sul numero 202 di Il Mio Computer Idea.

Bloccare righe excel

Come bloccare righe e colonne in Excel

Bloccare righe e colonne in Excel è un ottimo sistema per rendere più leggibili i fogli, conservando sempre visibili le intestazioni.

Prima o poi le tabelle di Excel diventano illeggibili, soprattutto se contengono abbastanza righe e colonne da uscire dalla porzione visibile. Il modo più pratico per rendere una tabella di questo tipo più leggibile è senza dubbio quello di bloccare le righe o le colonne di intestazione, in modo che le altre celle continuino a scorrere ma la prima, o le prime, rimangano fisse e ci permettano di avere i riferimenti sempre sott’occhio.

Bloccare elementi in Excel: righe, colonne o entrambi

La funzione di blocco di righe e colonne si trova nel menu Visualizza. Apriamo lo cerghiamo la sezione blocca riquadri. La funzione più ovvia è blocca riga superiore, per bloccare la riga di intestazione.

La seconda funzione utile è blocca prima colonna che fa la stessa cosa della riga, ma in verticale. Naturalmente possiamo anche attivarle entrambe, per i fogli che hanno legende sia in verticale sia in orizzontale.

L’opzioni blocca riquadri permette di bloccare zone personalizzate. Tutte le righe sopra e le colonne a destra di quella selezionata verranno bloccate.

Infine sblocca riquadri, sempre nello stesso menu, rimuove tutti i blocchi.

Bloccare righe excel

Bloccare righe in Excel: da funzione nascosta a pulsante

Ricordiamoci che Moltissime funzioni di Excel compreso il blocco di righe e colonne, esistono praticamente da sempre. La vera novità è che nelle ultime versioni questa opzione, invece di essere affogata in un menù, è subito visibile. Nell’ultima versione di Excel dobbiamo solo aprire il menu Visualizza per trovare una sezione dedicata proprio a questa funzione, chiamata Blocca Riquadri.

Trattandosi di una opzione di visualizzazione, non modifica in alcun modo il contenuto delle celle, e ci permette comunque di effettuare tutte le operazioni “ordinarie” senza problemi.

Un piccolo trucco: anche se nella maggior parte dei casi questa funzione viene utilizzata per rendere più visibili le intestazioni, possiamo usarla anche per tenere sotto controllo i totali o le medie di un documento. Basterà inserirli, per esempio, nella seconda riga anziché in fondo. Dovremo solo abituarci a leggere il foglio di calcolo in modo leggermente diverso.

Ebbene si, finalmente è successo

Dopo circa un lustro lontano dalle riviste, sono tornato a scrivere anche sulla carta! La versione completa di questo articolo, con qualche consiglio, trucco e approfondimento in più è disponibile sul numero 202 di Il Mio Computer Idea.

Orologio in powerpoint

Come inserire un orologio in PowerPoint per gestire meglio le presentazioni

Inserire un orologio in PowerPoint può essere davvero utile, soprattutto se abbiamo bisogno di tenere sotto controllo i tempi.

Uno sguardo costante a un orologio su una parete o all’orologio da polso per rientrare nei tempi di una presentazione può distrarci e, in molti casi, sembrare maleducato agli occhi di chi ci sta seguendo. Per fortuna, c’è una soluzione semplicissima: possiamo inserire l’orologio direttamente all’interno della presentazione, così che sia utile anche a chi ci segue!

Inserire un orologio in PowerPoint, potrebbe non essere necessario

Prima di continuare, un suggerimento: se usiamo una nuova versione di Office di Microsoft e usiamo il nostro portatile per la presentazione, non abbiamo bisogno di aggiungere un orologio all’interno delle slide.

Infatti basterà avviare la proiezione della presentazione. Sullo schermo principale (di solito il proiettore) scorreranno le slide, mentre sul secondario (quello del portatile) lo strumento per relatore ci mostrerà diverse informazioni, fra cui anche il comodo Powerpoint timer che ci permette di tenere d’occhio l’ora durante la presentazione.

Orologio in Powerpoint-con-la-visualizzazione relatore non serve
Nelle versioni nuove di PowerPoint l’orologio è presente nello schermo del relatore

Ma se usiamo un altro pacchetto di applicazioni, oppure usiamo un sistema che non permette di sfruttare questa comoda funzione, allora inserire un orologio nella nostra presentazione può essere servirci.
Per buona misura, se non conosciamo la location, provvediamo comunque. Come dicono gli americani better safe than sorry oppure, in modo più ruspante, meglio arrossire che sbiancare

Come inserire un orologio in PowerPoint

Il sistema migliore per aggiungere un orologio alla nostra presentazione primo consiste nell’utilizzare una funzione di PowerPoint integrata. Questa ci permette di mostrare in modo discreto l’ora e la data nella presentazione. 

Questo sistema non è un metodo attivo e aggiorna l’ora e la data solo quando passiamo da una slide all’altra durante la presentazione. È utile soprattutto per dare un’occhiata veloce all’ora mentre stiamo facendo la nostra presentazione.

Per usare la funzione integrata di PowerPoint dobbiamo solo aprire la nostra presentazione e spostarci nella scheda inserisci del programma. Qui, nella sezione Testo troveremo l’opzione Data e ora.

Inserire orologio in powerpoint inserisci data e ora

Attenzione: se lavoriamo in finestra o il nostro monitor ha una risoluzione non troppo elevata, l’icona Data e ora potrebbe essere di dimensioni ridotte.

Inserire orologio in powerpoint data e ora ridotte

Una volta selezionata, apparirà la finestra Intestazione e piè di pagina. Qui attiviamo la spunta accanto a Data e ora e selezioniamo Aggiorna automaticamente. Ciò consentirà di aggiornare la data e l’ora ogni volta che cambiamo slide. Ora, selezioniamo la freccia accanto alla data visualizzata.

Inserire orologio in powerpoint finestra opzioni data

In questo modo possiamo scegliere il formato preferito per la data e ora da mostrare.

Una volta finito, scegliamo applica a tutte per inserire l’orologio in una posizione discreta in ogni slide. Volendo possiamo lasciarlo fuori dalla diapositiva del titolo, selezionando semplicemente Non mostrare sulla diapositiva titolo.

Inserire orologio in powerpoint finestra opzioni data dettagli

Una volta confermato, proviamo ad avviare la presentazione. Noteremo che l’orologio si trova nella posizione scelta in ogni slide.

Attenzione: durante le prove per stendere questa guida ho scoperto che non tutti i temi supportano l’orologio in PowerPoint. In particolare, potreste avere problemi se le slide sono state realizzate con un altro applicativo (Google Drive, per esempio. A me è successo con le diapositive esportate del corso Simple Things First). Il consiglio è quello di fare un test prima di aver finito il resto del lavoro, se avere l’orologio in vista è indispensabile.

Inserire l’orologio in PowerPoint non è l’unica soluzione per le presentazioni

Come abbiamo detto impostazione è una soluzione piuttosto spartana, utile nel caso in cui dobbiamo usare una versione datata di PowerPoint o un altro programma di presentazioni. Oppure se il sistema che usiamo non prevede lo schermo del relatore, come avviene, per esempio, in alcune sale convegni.

Un’altra valida alternativa, ma che ha poco a che vedere con PowerPoint, è quella di dotarsi di un presenter, cioè di un puntatore, del tipo “avanzato” che contiene anche un timer. In questo modo, mentre facciamo avanzare le slide e mostriamo i punti più importanti, avremo sotto mano l’orario.

Dispositivo di protezione individuale tastiera

Il miglior dispositivo di protezione individuale per Informatici

Anche noi informatici dobbiamo mettere in pratica nuove norme di sicurezza. Ma nessuno ha pensato al miglior dispositivo di protezione individuale per noi

Come i miei venticinque lettori sanno, in questo blog amo alternare argomenti diversi. A volte massimi sistemi, a volte soluzioni pratiche, a volte stretta attualità, a volte argomenti senza tempo. Oggi voglio semplicemente raccontarvi una soluzione pratica a un problema complesso. E raccontarvi quello che secondo me è il miglior dispositivo di protezione individuale per informatici.

Come fanno gli informatici da assistenza, come il sottoscritto per quasi metà della sua vita, a difendersi in modo efficace dai rischi di contagio? Ecco la mia soluzione:

Dispositivo di protezione individuale tastiera
Dispositivo di protezione individuale: porta la tua tastiera!

Il miglior dispositivo di protezione individuale per informatici? Una tastiera wireless

Il problema è noto a chiunque faccia assistenza on site: noi informatici smanacciamo un sacco di postazioni. E sappiamo che proprio il contatto fra mani e oggetti è uno dei principali rischi di contagio.

Guanti e mascherine sono obbligatori, almeno in questa fase, ma come l’OMS non si stanca di ripetere, i guanti non sono efficaci, a meno che non li cambiamo dopo ogni singolo contatto. Lavarsi le mani è la soluzione migliore, ma cosa succede quando i tempi sono stretti?

Inoltre, sappiamo che anche la tastiera del più rupofobico dei colleghi è un ricettacolo di sporcizia e batteri.

Naturalmente non possiamo evitare le disposizioni di legge. Ma niente ci impedisce di aggiungere ulteriori livelli di sicurezza, se non aggiungono margini di rischio e non incidono sull’efficacia dei nostri interventi.

La mia soluzione

Come probabilmente saprete, sono un amante delle soluzioni semplici. Che spesso, soprattutto nell’emergenza, si rivelano le migliori. In questo caso, la soluzione è semplice in modo sconfortante. Avevo in casa la signorina della foto (marca Logitech, comprata quando avevo la mania dei Media Center per il salotto, ma qualsiasi altra simile va bene). Una banale tastiera Wireless con touchpad, che si collega con un dongle USB.

Perché funziona?

Molto semplicemente: non è un modello recentissimo e funziona senza driver praticamente su ogni PC costruito negli ultimi 15 anni. E’ compatta e pratica, in un solo oggetto mi da mouse e tastiera. Non è troppo piccola, il layout è simile a quello di un portatile, ed entra in una borsa.

Me la porto dietro, la collego a una porta frontale del PC che devo utilizzare e non tocco nient’altro. Per maggiore sicurezza, la si sanifica dopo ogni sessione. Ma con un po’ di attenzione, nel 95% dei casi è l’unica cosa che dobbiamo toccare per fare qualsiasi tipo di intervento.

Nel mio caso, quando ho finito stacco il dongle, lo ripongo e di fatto ho risolto l’intervento entrando in contatto solo con materiale di mia proprietà, che viaggia con me e soprattutto viene sanificato direttamente dal sottoscritto.

I dispositivi di input personali potrebbero diventare una soluzione scalabile?

Francamente, non so se l’uso di tastiera e mouse personali potrebbe essere una soluzione applicabile in scala (non sono né un manager né un esperto di regolamenti sulle risorse umane). Ma di sicuro andrebbe quantomeno preso in considerazione per le postazioni condivise su turni, giusto per citare un caso.

Mi dicono che, per esempio, nei call center gli operatori spesso usano già una cuffia personale, che collegano all’arrivo. Non è poi così diverso. E anche a livello di costi, si tratta di poche decine di euro a set, soprattutto per i grandi acquisti.

Dal mio punto di vista è una soluzione che andrebbe almeno valutata. Io, nel frattempo, mi sono attrezzato. E consiglio ai colleghi informatici di fare altrettanto.

codice algoritmi raccomandazione

Come aprire, modificare e salvare i file .webp

Aprire i file .wepb non è complesso, funzionano nel browser. Ma se vogliamo modificali o gestirli con un editor, le cose cambiano

I WebP è un formato di compressione delle immagini pensato appositamente per il Web. Chi si interessa di ottimizzazione di siti e pagine lo dovrebbe conoscere, dal momento che per ora è il formato per le immagini che garantisce la maggiore velocità. Ma gestire e modificare i file .webp, soprattutto se siamo “on a budget” non è così immediato. Ecco come fare.

Modificare i file .webp: Windows ci riesce nel modo più imprevisto

Negli ultimi anni Windows 10 ci ha abituato ad alcune sorprese, spesso gradite. Come nel caso dei file WebP. Paint è in grado di aprire i file .webp senza problemi. E anche se come sappiamo è un editor molto basilare, ci permette di esportare il file in altri formati.

Per cui, se ci serve una soluzione rapida, possiamo semplicemente aprire l’immagine in Paint, salvarla in un formato diverso e lavorarla con un editor più evoluto.

Modificare i file .webp e salvarli in una sola applicazione

Uno dei principali problemi della soluzione rapida è che non possiamo salvare le immagini direttamente in formato WebP. In alcuni casi può essere un problema secondario: WordPress per esempio può sfruttare diversi plugin per convertire le immagini durante il caricamento. Ma se per qualsiasi motivo non possiamo usare le funzioni del nostro CMS, oppure ci servono per progetti diversi, avere a disposizione un editor che faccia tutto può essere comodo.

Uno dei sistemi più rapidi ed economici per avere a disposizione uno strumento di modifica è usare il buon vecchio Paint.net, un editor gratuito che include un buon set di funzioni.

Attenzione !

Anche se il formato WebP garantisce di erogare le immagini in modo rapido ed efficace, le buone pratiche suggeriscono di fornire anche un formato tradizionale alternativo, per i browser più obsoleti. Per farlo bisogna risolvere un po’ di technicalities con il web server, se non ci pensa il CMS

Paint.net è in grado di aprire nativamente il formato solo a partire dalla versione 4.2.5 (se scarichiamo l’ultima versione dovrebbe funzionare). Ma se dobbiamo usare una versione precedente, oppure qualcosa non funziona, possiamo usare questo plugin offerto dalla community.

modificare file webp plugin paint net

Una volta scaricato, dobbiamo solo salvare le 3 DLL che si trovano all’interno del file compresso e salvarli nella cartella FileTypes di Paint.net. Tipicamente il percorso è C:\Program Files\paint.net\FileTypes per chi ha fretta.

modificare file webp copia dll

Una volta installate le 3 DLL saremo sicuri che Paint.net può modificare e soprattutto salvare i file direttamente in formato .webp

Per ultimare la copia potrebbe essere necessario fornire la conferma come amministratore del computer.

modificare file webp conferma

Perché è importante il formato WebP?

Molto semplicemente perché si tratta di un formato più leggero di quelli tradizionali. E come sappiamo, il peso complessivo di una pagina Web è uno degli aspetti più importanti del posizionamento SEO. Se il nostro sito non ha grossi problemi, basterà fare un semplice test di Pagespeed prima e dopo aver implementato questo formato per vedere immediatamente i risultati.

stampare solo commenti in Word

Come stampare solo i commenti in Word

Se vogliamo stampare solo i commenti in Word, per tenerne traccia o analizzarli, esiste una comoda funzione per farlo.

Quando si collabora su un documento con più persone, lasciare commenti, e interagire con i commenti, è una parte essenziale del processo. Chi sostiene che commentare un documento sia in qualche modo tempo perso, è perché non ha mai provato a lavorare su documentazione complessa, come un libro, un manuale tecnico o anche solo una relazione composta da più di una decina di pagine. È possibile stampare il documento insieme ai commenti, ma se volessimo stampare solo i commenti in Word? Naturalmente si può fare, utilizzando alcune delle funzioni meno conosciute che Word mette a disposizione.

Stampare solo i commenti di Word, ci sono ottime ragioni

Perché dovremmo voler stampare solo i commenti di un documento? Ci sono diverse ragioni. Il più ovvio è quello di voler conservare una copia cartacea dei commenti da archiviare insieme al lavoro (i commenti normalmente non vengono stampati). Oppure, in occasione di una riunione con tutti i contributori, è più comodo tenere separati il documento e i commenti. Word infatti permette di stampare i documenti con i commenti, ma se questi sono molti, possono rendere la lettura un vero incubo, anche in fase di revisione.

In ogni caso, la buona notizia è che Word permette la stampa dei soli commenti di un documento, in modo agile ed efficace, direttamente dalle opzioni di stampa del programma.

Come stampare i soli commenti in Word

Per poter stampare i soli commenti in Word c’è una breve procedura da seguire. Prima di tutto apriamo il documento, selezioniamo la scheda Revisione e facciamo click sulla voce mostra commenti. Assicuriamoci che i commenti siano spuntati e visibili.

Come possiamo vedere, nel menu a discesa, c’è la voce Commenti, che deve essere spuntata.

stampare solo commenti in Word revisioni mostra commenti

Notiamo che oltre a poter visualizzare i commenti, per poi stamparli, possiamo anche scegliere quelli di un singolo revisore. Per farlo, sempre dal menu a discesa mostra commenti, scegliamo utenti specifici e aggiungiamo o togliamo le spunte a quelli che vogliamo visualizzare o nascondere.

stampare solo commenti in Word utenti specifici

A questo punto, selezioniamo la scheda File.

stampare solo commenti in Word menu File Stampa
stampare solo commenti in Word menu File Stampa

Nel riquadro a sinistra, selezioniamo la voce Stampa.

stampare solo commenti in Word opzioni stampa

Nella finestra principale appariranno diverse opzioni, insieme all’anteprima del documento. Nella parte superiore della zona Impostazioni, selezioniamo Stampa tutte le pagine.

Nel menu a discesa che compare, scorriamo fino a trovare Elenco commenti – revisioni e selezioniamo questa voce e poi, nella parte inferiore del menu, assicuriamoci che sia spuntato Stampa commenti.

stampare solo commenti in Word stampa

A questo punto dobbiamo solo lanciare la stampa per ottenere un documento che contiene le sole note del nostro documento.

Stampare solo i commenti: funziona, ma attenzione alle anteprime di Word

Attenzione, una nota: nelle prove effettuate per scrivere questa guida, una volta selezionata l’opzione per la stampa dei soli commenti, l’anteprima di stampa non si è aggiornata. Ma la stampa è riuscita con successo. Non preoccupiamoci quindi se l’area principale del menu di stampa continua a mostrare tutto il documento. Ecco come si presenta la stampa dei soli commenti del documento che ho usato come esempio in questo post.

stampare solo commenti in Word risultato stampa
Testo diagonale in word cover

Come fare un testo in diagonale in Word

Se stiamo cercando di abbellire un documento di Word con elementi grafici, possiamo facilmente creare un testo in diagonale in Word usando le opzioni Casella di Testo e WordArt. Di seguito spiegherò passaggio per passaggio come fare.

(nota per i lettori affezionati: per me è un po’ nuovo scrivere una spiegazione di questo tipo invece di spiegarlo di persona, ma mi è stato chiesto da una persona che purtroppo non ho modo di raggiungere in tempi brevi, e mi sembrava il sistema più comodo. Se vi piace l’idea e avete una domanda scrivetemi :) )

Come fare il testo in diagonale in Word con una casella di testo

La Casella di Testo Word è uno dei modi più semplici per fare un testo diagonale in Word. Naturalmente, si parte creando una casella di testo.

Prima di tutto spostiamoci nel menu Inserisci (1) poi scegliamo la voce Casella di testo (2). Attenzione, le nuove versioni di Word “spostano” i menu in funzione della risoluzione del nostro schermo, magari dovremo cercarlo un po’.

Come fare testo in diagonale casella di testo

Scegliamo la casella di testo semplice, per iniziare. Una volta capito il meccanismo possiamo ripetere la procedura con versioni più elaborate.

Come fare testo in diagonale in Word casella di testo semplice

Se abbiamo una versione precedente di Word, la casella di testo si inserirà in modo automatico, senza farci scegliere lo stile.

La casella di testo apparirà in Word. Per modificare il testo all’interno facciamo doppio clic sulla casella. Scriviamo il testo che vogliamo mettere in diagonale.

Una volta scritto, per ruotare il testo dobbiamo solo fare clic in un punto qualsiasi della casella. Nella parte alta vedremo una freccia circolare (rotonda) nella parte superiore del riquadro.

Ruotare il testo maniglia

Facciamo click su questa freccia e spostiamo il mouse a sinistra o destra, per mettere il testo in diagonale come preferiamo. Tutto qui :)

Testo in diagonale in word

Come fare il testo in diagonale in Word con WordArt

Non è uno scherzo: WordArt esiste ancora! E possiamo usarlo per creare un testo in diagonale in Word.

Anche in questo caso dobbiamo usare il menu Inserisci (1) poi scegliere l’icona di Wordart (2).

Come fare testo in diagonale WordArt

Selezioniamo lo stile del testo che si vogliamo inserire. Il menu mostra l’anteprima del testo nel documento.

Come fare testo in diagonale WordArt anteprima

Inseriamo la WordArt che abbiamo scelto. Anche in questo caso per rendere diagonale il nostro testo, dobbiamo solo fare click in una qualsiasi parte dell’elemento, scrivere il testo, poi spostare il cursore sulla “maniglia” circolare e spostarla a destra o a sinistra per ruotare il testo.

Testo diagonale in word rotazione Wordart

Tutto qui. Grazie a questi due sistemi possiamo avere un testo diagonale in Word, senza nessuna fatica.

Impostare il testo diagonale di Word secondo un angolo specifico

Ora sappiamo come fare un testo diagonale in Word, e la rotazione “libera” ha il grande vantaggio di essere piuttosto immediata. Tuttavia è anche imprecisa. Se vogliamo usare un angolo esatto, basta usare le altre opzioni di Word.

Come prima cosa, selezioniamo il testo o la WordArt facendo click.

Nel menu Formato Forma cerchiamo la sezione Disponi. Il tasto di rotazione è poco visibile, rappresentato da un triangolo con una freccia blu. Apriamo il menu a discesa e selezioniamo Altre opzioni di rotazione…

Ruotare testo Word opzioni rotazione

La finestra di layout che si apre dovrebbe essere impostata di default sulla scheda Dimensione. Se non lo è, selezioniamola. Il valore Rotazione si può impostare su qualsiasi grado (intero). Word li calcola in senso orario.

Ruotare testo Word impostare gradi rotazione

Se non ce la caviamo bene con i calcoli in sessagesimale, possiamo usare il segno meno. In pratica, se vogliamo che il testo sia ruotato di trenta gradi a sinistra, possiamo scrivere indifferentemente 330 oppure -30.

Facciamo attenzione a una cosa: l’impostazione non si vede subito, ma quando deselezioniamo l’oggetto, cioè quando “usciamo” dalla modifica e torniamo a scrivere altre parti del documento.