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Scopriamo i contenuti copiati – MCCPost

Come avevo promesso troppo tempo fa, oggi ho pubblicato su MCCPost.com un articolo sugli strumenti per verificare se nei nostri lavori esistono contenuti copiati.

Qualche idea

Uno dei possibili usi di queste risorse, naturalmente, è quello di controllare se qualcuno ha copiato indebitamente, o ha preso un po’ troppa ispirazione, dai nostri lavori, tuttavia l’uso di strumenti di questo tipo sono molti, nel mio caso per esempio mostrano la loro utilità sia nel campo del content marketing sia in quello dell’insegnamento. Questi sono gli usi che ne faccio ma, naturalmente, non è un elenco esaustivo.

  • Docenza, insegnamento, formazione: se assegniamo agli allievi ricerche, articoli o domande a risposta aperta durante le verifiche, questi strumenti ci permettono di verificare rapidamente se qualcuno ha semplicemente aperto Internet e fatto un copiaincolla, invece di metterci del suo, e prendere i provvedimenti del caso. Io scoraggio sempre l’uso di contenuti copiati, specificando durante le verifiche che effettuerò questo tipo di controlli. Visto che non amo chi ricorre a scorciatoie, di solito lo comunico verso la metà dei lavori e controllo le reazioni. Quelli che cambiano colore o iniziano a guardarsi intorno nervosamente ci stavano provando.
  • Content marketing: esiste qualcosa di più avvilente di un testo copiaincollato da un professionista? Quando i miei clienti mi chi chiedono consulenze su lavori preesistenti, una delle prime cose che faccio nel controllo qualità è proprio verificare se esistono contenuti copiati e quali. Di solito propongo al cliente di farlo insieme, o in collaborazione con i suoi responsabili, spiegando perché è male e perché il mio lavoro di creatore di contenuti è importante, anche per una questione di immagine.
  • Content marketing: quando siamo in condizione di lavorare bene, può essere utile anche controllare i nostri contenuti. Per quanto ci sforziamo di essere originali infatti, ci sono locuzioni, frasi e modi di dire che ciascuno di noi usa spesso, anche involontariamente, e che a lungo andare possono farci sembrare uguali a chiunque altro, oltre che a noi stessi. Un rapido controllo ci permette di verificare se ne stiamo abusando.

Queste sono solo alcune idee, ma il controllo dei contenuti copiati e degli eventuali plagi può essere applicato in altri campi, per esempio anche nella creazione di testi promozionali o per controllare le citazioni più lunghe e complesse.

Contenuti copiati e controlli rapidi

Qualcuno si chiederà se Google o gli altri motori di ricerca non siano in grado di svolgere lo stesso lavoro. Naturalmente si, ma utilizzare uno strumento più verticale, come sempre, snellisce il lavoro, permettendoci sia di fare un controllo sul plagio o sulla copia più approfondito, sia di risparmiare tempo per altre attività.

E tutti sappiamo quanto il nostro tempo sia prezioso…

Magic the Gathering - Clone

Contenuti copiati – Finalmente è successo anche a me!

Ebbene si, finalmente hanno copiato qualcuno dei miei testi!

Chi si occupa di content marketing, gestione dei contenuti, copywriting e così via, in genere ha o ha avuto dentro di sé uno degli spiriti più difficili con cui convivere, cioè quello dello scrittore. Che un personaggio controverso, tipicamente. Perché da un lato quando ti copiano è piuttosto fastidioso, dall’altro è quasi lusinghiero. In fondo, per chi crea contenuti editoriali, in generale scrive, o in generale crea qualcosa, essere imitati e copiati è quasi un punto di arrivo. Anche quando chi lo fa ha fatto il furbetto.

Ho scoperto la cosa completamente per caso, mentre stavo preparando un articolo per MCCPost (che pubblicherò fra qualche giorno), appunto su come scoprire le copie. Per ragioni statistiche, ho usato come base di partenza il mio articolo più letto, e poco dopo ho scoperto questo (Via Freezepage, per non regalare altri clic) . Che dire? Almeno hanno fatto lo sforzo di aggiungere al mio articolo una chiusa diversa! Per il resto, come si dice, trova le differenze.

Dopo essermi fatto una sana risata e aver brindato con il mio ego, che nel frattempo ha assunto una propria identità, mi sono chiesto come avrei potuto agire per rivendicare la mia proprietà intellettuale. Poi ci ho riflettuto.

Nel mondo del Web, se vi rubano un’opera, sia essa un articolo, alcune immagini, entrambi, o anche opere di ingegno più complesse e importanti di un semplice tutorial su Windows 8, c’è poco da fare. Certo, ci sono gli avvocati, le richieste, le lettere e i Cease and Desist, ma paradossalmente sono tutte cose che funzionano meglio se dall’altra parte c’è la buona fede. In questo caso, la copia è talmente evidente che lo è anche l’assenza di buona fede (non ha nemmeno cambiato i link!). E poi, onestamente, quale crociata di questo piffero è minacciare le vie legali per una inezia del genere? Molto meglio approfittarne per trasformarlo in un caso studio, e lasciare alla bontà di chi mi leggerà eventuali considerazioni, tanto più che nel freezepage c’è il rifermento al profilo blogger del copiatore.

Molto meglio una strategia basata sull’arguzia. Ho provato a lasciare un commento ringraziando e indicando l’articolo originale, ma non ha funzionato. Così, uso questo articolo come caso studio, mi ci faccio una sana risata, arricchisco il mio neonato blog e ho un caso studio in più da raccontare. Come benefit, ho la dimostrazione che gli strumenti che sto testando per il prossimo articolo funzionano.

Morale: “Non ho progetti, cogliere l’opportunità è il mio progetto” e “Non ho principi, l’adattabilità alle cose, ecco il mio principio“. Chi vive di un lavoro come la gestione di contenuti, chi si occupa del content marketing di una o più realtà online, chi scrive quotidianamente contenuti editoriali, deve saper vivere anche di quello che trova per strada. Anche trasformando un apparente problema in un’opportunità.

Con queste premesse, copiatemi pure ogni giorno ;)