Un interessante articolo su Clickz.com parla del nuovo approccio della testata online al content marketing, per sfruttare al meglio la forza del loro brand.
Perché ho scelto proprio Playboy e il sito playboy.com per parlarne oggi è piuttosto semplice. Prima di tutto perché ci racconta di come anche i marchi più forti e famosi debbano trattare molto seriamente alcuni temi, fra cui appunto la gestione dei contenuti. Poi, naturalmente, perché Playboy fa parte dell’immaginario collettivo. Basta dire: Conigliette. Il video, naturalmente, è in fondo all’articolo (altrimenti vi fermate tutti qui, ci siamo capiti…).
Ma chiunque sia stato adolescente in un qualsiasi momento dal dopoguerra a oggi sa che Playboy significa molto di più: vita notturna, feste, muscle car, e così via. Insomma, tutto quello che si trova in un qualunque college movie americano, solo, più grande, più esagerato e vietato ai minori.
Ferma tutto.
Perché il colpo di genio è proprio qui: il nuovo sito di playboy, lanciato nel 2014, è safe for work: tutti i contenuti sono stati rivisti in un ottica PG-13, cioè visibili dai 13 anni in su secondo le leggi americane. Quindi, niente più nudità, almeno sul sito.
Risultato: +258 per-maledetto-cento di incremento sul traffico, di cui il 70% da mobile.
Come? Naturalmente lavorando moltissimo sul content marketing, rielaborando i contenuti nel sito in un’ottica ammiccante ma meno esplicita, e unendo la forza del marchio Playboy e la tradizione che rappresenta ai nuovi temi caldi: videogiochi, cibo, gadget e così via, ma non solo.
Portando la forza del suo marchio in nuovi settori, con collaborazioni importanti e, ovviamente, una valanga di materiale, soprattutto immagini e video. L’articolo originale parla di una collaborazione con Stoli Vodka, ma quella che colpisce è con Red Bull: ecco finalmente il video (e le conigliette):
Bevande energetiche, sport estremi, ragazze in bikini. Vediamo quanti accessi guadagno con questi tag ;)
Insomma, anche le aziende con l’immagine più “spensierata”, quando prendono il content marketing, inteso anche come strategia di gestione della comunicazione, in modo sistematico, con un metodo e un piano, ottengono risultati incredibili.
Tra le massime scolpite sul muro del signore di Naosihge c’era questa:
le questioni di maggiore gravità vanno trattate con leggerezza.
Il maestro Ittei commentò:
le questioni di minore gravità vanno trattate seriamente.
Come dimostra anche questa slide, dall’articolo orginale:
Misurare il successo secondo Playboy
E che di fatto è una delle affermazioni più oneste che abbia visto rappresentate da un esperto di content marketing.
Insomma, è arrivato il momento di prendere questa disciplina sul serio: il Content Marketing non è solo scrivere contenuti o creare ottimi testi copy. E’ a tutti gli effetti una strategia, che, se necessario, può far cambiare radicalmente la politica di pubblicazione di un impero come Playboy. E vincere. Ricordiamoci:
Insisto dal 1999, ogni volta mi areno immancabilmente dopo qualche mese o settimana. Perché questa volta dovrebbe essere diverso? Francamente, ancora non lo so. Ma in qualche misura sento che è nuovamente il momento di scrivere anche per me stesso. Chi mi conosce, e presumo che chi in qualche modo atterrerà su queste pagine mi conosca, sa che mi occupo principalmente di due cose: insegnare, un lavoro che mi appassiona da quasi quindici anni, e scrivere. Quello che faccio oggi si chiama content marketing, ma in realtà è una disciplina vecchia almeno quanto il concetto stesso di pubblicità: aiuto le aziende e le persone a raccontarsi. Oggi la gestione dei contenuti si applica soprattutto al Web, ma non è sempre stato così, e probabilmente il content marketing non coinvolgerà mai un solo media. Però è una disciplina che mi affascina, e visto che per una volta posso dire davvero e con cognizione di causa che lo faccio da prima che fosse cool, ho deciso di raccontare un po’ delle mie esperienze e di quello che si dice in giro per il mondo. In altre parole, e a questo punto lo sto scrivendo come promemoria, destinato a rimanere drammaticamente inatteso, se mi conosco almeno un po’, nei prossimi mesi qui si parlerà di:
Content marketing (o gestione dei contenuti, per chi preferisce l’italiano)
Insegnamento, divulgazione
Qualcuna delle mie passioni
E naturalmente, non sarebbe un blog se di tanto in tanto non uscisse qualche rant, ma fa parte dei giochi.
A risentirci… presto?
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