2015 Content Marketing Tactics and Technology Study screenshot

Il Content Marketing nel 2015?

Il Content Marketing, nel campo del web marketing, è la “big thing” del 2015, un po’ come lo è stato lo Storytelling lo scorso anno. Mode e costumi a parte, la sostanza, il punto zero di questo tipo di marketing, è in realtà molto semplice. Alle persone piace leggere contenuti di qualità, che siano interessanti e coinvolgenti e possibilmente non scopiazzati da Wikipedia o da altrove.

Banale? Forse. Ma se leggete lo studio di Curata riportato ieri da Ninja Marketing vedrete come in realtà il Content Marketing si sta consolidando sempre più come una disciplina importante e irrinunciabile. Come accade spesso con questo tipo di ricerche, molti dati confermano quello che è il “sentire” degli specialisti del settore, per esempio il fatto che nel 2015 tre quarti delle compagnie aumenteranno l’investimento nel content marketing, e poco più del 70% producono più contenuti dello scorso anno.

Una nuova corsa all’oro per chi si occupa di marketing e sta cercando un nuovo modo per promuovere i propri clienti? Con calma: il campione utilizzato per la ricerca è costituito per il 52.2% da aziende con ricavi al di sotto dei 10 milioni di dollari, per il 27.3% fra i 10 e i 100 milioni di dollari, per il 9% fra 100 milioni e 1 miliardo e per l’11,5% al di sopra di 1 miliardo di dollari. Con un campione di questo tipo, non stupisce che il 49% delle aziende abbia un responsabile esecutivo per il content marketing. Credibilmente, ci vorrà ancora un po’ di tempo prima che le statistiche proposte siano applicabili al mainstream.

Comunque, alcuni dei consigli che lo studio fornisce, sono molto interessanti, ne cito due fra tutti (ma se vi interessa l’argomento, scaricate gratuitamente una copia dell’ebook, basta compilare il form nella pagina linkata poco sopra).

La prima, per quanto possa sembrare scontato, è che un buon content marketing, è basato su contenuti di qualità (o curati, come in Curated content nel testo).

La seconda, la riporto testualmente: Build your Owned Media, yet tap into Earned & Paid Media, cioè, a senso: Costruisci il tuo media di proprietà, attingendo dalle coperture e dalle campagne a pagamento. Mi suona molto come una certa Back to home strategy

Niente di nuovo sotto il sole, insomma, solo qualche conferma: il content marketing è in evoluzione, nella percezione delle (grandi?) aziende. Ma le regole per farlo bene producendo contenuti di qualità sono le solite: saper ascoltare, essere attenti, conoscere la realtà, saper scrivere.

Semplice, no?

Magic the Gathering - Clone

Contenuti copiati – Finalmente è successo anche a me!

Ebbene si, finalmente hanno copiato qualcuno dei miei testi!

Chi si occupa di content marketing, gestione dei contenuti, copywriting e così via, in genere ha o ha avuto dentro di sé uno degli spiriti più difficili con cui convivere, cioè quello dello scrittore. Che un personaggio controverso, tipicamente. Perché da un lato quando ti copiano è piuttosto fastidioso, dall’altro è quasi lusinghiero. In fondo, per chi crea contenuti editoriali, in generale scrive, o in generale crea qualcosa, essere imitati e copiati è quasi un punto di arrivo. Anche quando chi lo fa ha fatto il furbetto.

Ho scoperto la cosa completamente per caso, mentre stavo preparando un articolo per MCCPost (che pubblicherò fra qualche giorno), appunto su come scoprire le copie. Per ragioni statistiche, ho usato come base di partenza il mio articolo più letto, e poco dopo ho scoperto questo (Via Freezepage, per non regalare altri clic) . Che dire? Almeno hanno fatto lo sforzo di aggiungere al mio articolo una chiusa diversa! Per il resto, come si dice, trova le differenze.

Dopo essermi fatto una sana risata e aver brindato con il mio ego, che nel frattempo ha assunto una propria identità, mi sono chiesto come avrei potuto agire per rivendicare la mia proprietà intellettuale. Poi ci ho riflettuto.

Nel mondo del Web, se vi rubano un’opera, sia essa un articolo, alcune immagini, entrambi, o anche opere di ingegno più complesse e importanti di un semplice tutorial su Windows 8, c’è poco da fare. Certo, ci sono gli avvocati, le richieste, le lettere e i Cease and Desist, ma paradossalmente sono tutte cose che funzionano meglio se dall’altra parte c’è la buona fede. In questo caso, la copia è talmente evidente che lo è anche l’assenza di buona fede (non ha nemmeno cambiato i link!). E poi, onestamente, quale crociata di questo piffero è minacciare le vie legali per una inezia del genere? Molto meglio approfittarne per trasformarlo in un caso studio, e lasciare alla bontà di chi mi leggerà eventuali considerazioni, tanto più che nel freezepage c’è il rifermento al profilo blogger del copiatore.

Molto meglio una strategia basata sull’arguzia. Ho provato a lasciare un commento ringraziando e indicando l’articolo originale, ma non ha funzionato. Così, uso questo articolo come caso studio, mi ci faccio una sana risata, arricchisco il mio neonato blog e ho un caso studio in più da raccontare. Come benefit, ho la dimostrazione che gli strumenti che sto testando per il prossimo articolo funzionano.

Morale: “Non ho progetti, cogliere l’opportunità è il mio progetto” e “Non ho principi, l’adattabilità alle cose, ecco il mio principio“. Chi vive di un lavoro come la gestione di contenuti, chi si occupa del content marketing di una o più realtà online, chi scrive quotidianamente contenuti editoriali, deve saper vivere anche di quello che trova per strada. Anche trasformando un apparente problema in un’opportunità.

Con queste premesse, copiatemi pure ogni giorno ;)